Sabato 27 luglio, con il rientro del Reparto Warington dal Campo Estivo, si sono concluse le attività dell'anno scout 2023-2024 del gruppo scout. Un anno intenso, vissuto nella ordinarietà dell'impegno. Si è così concluso il 45° anno di attività scout del gruppo turritano che quest'anno ha visto la partecipazione di dieci bambini del gruppo Piccole Comete (5-7 anni), di 32 lupetti, 24 esploratori e guide e di due rover, oltre ai nove capi. Per questi ultimi l'anno scout continua con l'esperienza, dal 22 al 25 agosto, della Route Nazionale Capi che si svolgerà a Verona.
Domenica 7 luglio si erano concluse le attività di una delle unità, il branco (bambini dai 7 agli 11 anni), del gruppo scout Agesci Porto Torres 1. Insieme ai lupetti, nel bellissimo Parco di Iscuvude, anche i bambini del gruppo di animazione delle Piccole Comete (bambini dai 5 ai 7 anni) hanno potuto giocare e godere della bellezza della natura. Le attività estive del gruppo scout non sono ancora concluse. Le Vacanze di Branco sono sempre una bellissima esperienza comunitaria di crescita che, per il branco turritano, sono state arricchite dalla partecipazione di don Giovanni Falconi, giovane sacerdote, collaboratore delle parrocchie turritane. Una partecipazione che ha fatto la differenza e che la Comunità Capi si augura di rinnovare per il futuro. La presenza e la partecipazione di un sacerdote permette, a tutti i partecipanti ad un’attività intensa come un campo estivo, è molto importante.
Dal 20 al 27 luglio, il Reparto (ragazzi dagli 11 ai 16 anni) hanno vissuto l’esperienza del Campo Estivo in località Cea. La particolarità del gruppo, a caratterizzazione nautica, richiede la scelta di un luogo che permetta lo svolgimento delle attività prevalentemente in ambiente acqua. Una scelta educativa, quella dello scautismo nautico, che è stata presa dal gruppo scout turritano nel 2016.
Le attività educative proposte dal gruppo scout non si racchiudono nella sola esperienza estiva. Anzi, i diversi campi estivi sono il culmine di una serie di esperienze, svolte nel corso dell’anno, da settembre a giugno/luglio, che preparano i bambini e i ragazzi a vivere i vari momenti di vita comunitaria. Non, quindi, esperienze occasionali, ma tappe, progettate e programmate dalla Comunità Capi, vero nucleo della proposta educativa scout in un territorio.
Nel corso dell’anno, il gruppo scout, attraverso le attività proposte dalle diverse unità e dalla Comunità Capi, ha voluto offrire, alla parrocchia e all’intera città, un cammino continuo: un cammino di iniziazione cristiana integrato a pieno titolo nella parrocchia dello Spirito Santo, attività all’aperto costanti nel corso di ogni mese, campi di più giorni realizzati nel corso dell’anno, partecipazione individuale di alcuni componenti del gruppo ad attività organizzate dai livelli regionali e nazionali, oltre ai già citati campi estivi.
Anche l’ultima iniziativa della Comunità Capi – la conferenza con Alberto Pellai e Barbara Tamborini – è stata offerta e realizzata con l’obiettivo di ricentrare l’attenzione che il mondo degli adulti è sempre chiamato alla responsabilità educativa, senso di responsabilità annebbiato o assente in molti che scelgono di essere “adultescenti” o “giovani adulti”.
Quest’anno sarà la Comunità Capi a concludere le attività annuali. Insieme a circa ventimila capi dell’Agesci, gli educatori turritani parteciperanno alla Route Nazionale Capi, che si svolgerà dal 22 al 25 agosto a Verona. L’esperienza della Route Nazionale, che ritorna dopo ventisette anni, che permetterà ai capi dell’Agesci di confrontarsi e di rileggere il testamento del fondatore dello Scautismo: il vero modo di essere felici è quello di procurare la felicità agli altri. Il tema della felicità, declinato sotto diverse prospettive (l’accoglienza, la custodia, la generazione di speranza, il fare esperienza di Dio), è il filo conduttore che ha visto confrontarsi, nel corso dell’anno, i capi dell’Associazione. La Comunità Capi turritana, che ha scelto “Felici di accogliere” come ambito di lavoro, ha cercato di approfondire il tema vivendolo nella quotidianità del servizio educativo. La liquidità e l’occasionalità delle esperienze di vita, l’instabilità e la frammentazione delle proposte non rendono semplice la proposta di cammini di crescita solidi per le giovani generazioni. Gli stessi adulti vivono la dimensione dell’impegno in modo frammentato. La Comunità Capi, già da alcuni anni, si è confrontata sulla vocazione educativa del Capo. Una vocazione che non può essere quella del servizio nel “tempo libero”, il “servizio della domenica”, ma quella del “tempo liberato”. La testimonianza di adulti capaci di “liberare” il proprio tempo per accompagnare le giovani generazioni nell’impegnativo cammino della vita è oggi ancora più essenziale. Liberare il proprio tempo come gesto d’amore per il proprio prossimo. In questo senso la Comunità Capi Agesci Porto Torres 1 si dichiara Felice di accogliere il tempo del servizio nella quotidianità.